Chi fa cultura lo fa per passione e per soddisfazione propria, avendo l'ambizione che ciò che fa possa piacere o essere utile anche ad altri.

Serve conoscenza. E competenza.

Sono convinto che oggi, come mai prima era accaduto nella storia millenaria della nostra arte, sia necessaria la conoscenza delle esperienze estetiche contemporanee, lo studio della storia dell'arte e l'approfondimento delle tecniche di rappresentazione. Sensibilità, sentimento, ispirazione sono, per così dire, condizioni necessarie ma non sufficienti per l'artista. Il rischio di pensare di proporre forme nuove quando invece sono cose viste e riviste, la presunzione di essere dei rivoluzionari dell'estetica, di credersi "grandi", quando invece si finisce per friggere e rifriggere sempre le stesse cose, è enorme. Solo competenze e conoscenze tecniche e storiche possono aiutare a intraprendere strade autentiche e culturalmente valide. Poi, naturalmente, il proprio talento e la propria sensibilità artistica completano la formazione personale. Dunque, una buona scuola può essere un valido luogo di educazione per l'artista; ma c'è spazio anche per l'autodidatta se questi comprende la necessità di imparare, anche per conto proprio, quegli elementi di formazione generalmente trasmessi dalla scuola. Comunque è fondamentale non cadere nella stupida o presuntuosa ingenuità che fa credere di poter essere artisti sapendo nulla o poco di tecnica e storia dell'arte.

Mauro Carbonetta.

 

L'educazione al gusto e al senso della bellezza si forma attraverso le percezioni della realtà naturale e la fruizione delle opere d'arte, prevalentemente raccolte nelle città. La natura è sempre stata per gli uomini il paradigma della bellezza, delle relazioni armoniche, delle combinazioni cromatiche. In sostanza, faccio appello alle amministrazioni politiche che ci governano, affinché riconsiderino l'aspetto urbanistico delle nostre città.

Mauro Carbonetta.

   

 

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