Chi fa cultura lo fa per passione e per soddisfazione propria, avendo l'ambizione che ciò che fa possa piacere o essere utile anche ad altri.

 

L'operato di DE BENEDICTIS a Villa S. Maria.

Il XIX secolo vede la nostra cittadina impegnata nella realizzazione di opere faraoniche quale la maestosa chiesa parrocchiale su commissione di personaggi di spicco del panorama culturale locale quali i vari parroci e i professionisti delle arti liberali. Naturalmente la ricostruzione della chiesa parrocchiale comportava anche la decorazione interna, che per quanto riguarda l'aspetto iconografico da riferire alle tele fu saggiamente affidata al DE BENEDICTIS.
L'arrivo del pittore a Villa S.Maria nel 1844 sancisce anche l'apertura del suo gusto pittorico verso le forme emulative dei grandi autori italiani del tardo gotico e rinascimento (vedi Leonardo da Vinci). In quell'anno sono state realizzate le opere debenedictisiane conservate nella chiesa di S.Nicola di Bari.
Il maestro tornerà a Villa S.Maria tra il 1870 ed il 1871, anno precedente la sua morte, (quindi nello stadio della sua piena autonomia figurativa che coincide con il ritorno al tardo barocco partenopeo) richiamato dal Rev.mo Sacerdote Don Ciriaco DE FRANCO, che già gli aveva commissionato l'abbellimento della parrocchiale e che questa volta gli propone di rinvigorire la chiesa di S.Maria in Basilica.

            Le OPERE conservate a Villa S.Maria.

Il fatto che nella nostra città siano presenti numerose opere (più che in altre parti...) ad indirizzo religioso-devozionale non solo manifesta la profonda adesione alla fede cristiana della nostra gente ma lascia trasparire anche un certo benessere economico di alcune famiglia (perlopiù possidenti e artisti cosiddetti liberali) che detenevano l'amministrazione "sociale" del paese.
Questo l'indice delle opere conservate:

             -Chiesa Madre di SAN NICOLA di BARI -
Ultima Cena
Presentazione di Gesù al Tempio
Cristo caccia i mercanti dal Tempio
le suddette tele danno vita al ciclo definito: "LA TRIADE BIBLICA"
14 Stazione della Via crucis
Educazione della Vergine Maria (attribuito)
 
           -Chiesa di SANTA MARIA in BASILICA -

Pentecoste
Adorazione dei Magi
Madonna Assunta con S.Nicola di Bari e San Luigi Gonzaga
S.Francesco Caracciolo
Martirio di S.Sebastiano


                                                                                    
Alessandro Sabatini

 

 

 Descrizione e ubicazione delle opere fondamentali.

                 LA TRIADE BIBLICA
         (Chiesa di San Nicola di Bari, 1844)

Ciclo composto da tre tele esprimenti un gusto scenografico con volumetrie monumentali e scultoree, proiettate su imponenti architetture. I grandi maestri del passato sono i modelli diretti dell'artista.

1- ULTIMA CENA (olio su tela, 330 x 342 cm)

Citazione omonima dell'opera leonardesca, sia nello schema compositivo che nei gesti e i movimenti degli apostoli.
Occupa la parete di fondo dell'abside, al di sopra dell'altare maggiore, l'altare del Sacrificio Eucaristico, dove si rinnova durante la celebrazione della S.Messa, la Coena Domini.
Particolare esemplare che differisce dall'emulazione leonardesca è il soffitto a cassettoni, tipico esempio di decorazione domestica di metà ottocento. Di grande suggestione le due porte aperte ai lati della stanza: l'una alla destra del Cristo, luminosa; l'altra al lato opposto, velata di tenebra. Da notare il misterioso volto di Giuda nell'atto di prendere il pane insieme al Messia.

2- PRESENTAZIONE DI GESU' AL TEMPIO (olio su tela, 330 x 342 cm)

In questa opera si manifesta la solennità del rito, l'attesa, il presagio dei futuri avvenimenti; tutto è quieto, velato di staticità, armonico, misurato. Lo sguardo della Vergine sembra quasi posarsi sulla statua di putto che funge da sostegno all'altare al di sotto del candelabro a sette braccia. L'Angelo sembra tenere strette le mani al petto allo scambio di sguardi con la Vergine. E' questo il terribile monito: "e a te o donna, una spada trafiggerà il cuore." La serenità di Simeone con il Salvatore adagiato fra le braccia esprime il senso della completezza: "ora lascia o Signore che il tuo servo vada in pace!"

3- CRISTO CACCIA I MERCANTI DAL TEMPIO (olio su tela, 330 x 342 cm)

A differenza del dipinto precedente il panorama di quest'ultimo appare dinamico. E' concitazione di gesti che rompono l'immobilità del luogo sacro anche se il movimento non è originato dall'intimo dei pesonaggi che restano inespressivi. Lo schema compositivo e le soluzioni formali riconducono alle due opere di Iacopo Cestaro (1718-1778): "San Filippo infrange l'idolo" e "Il martirio di San Giacomo" ispirate al Solimena e al De Mura, ma attente alla pittura romana.

               Le STAZIONI DELLA VIA CRUCIS
           (Chiesa di San Nicola di Bari, 1844)

Scandiscono il percorso della navata e si impongono per la cromia vivace e brillante e per l'impegno nell'articolazione compositiva e formale. Esse costituiscono un interessante esempio di pittura devozionale, la cui diffusione viene sollecitata nel corso del XIX secolo dalla Chiesa nell'ambito del programma di rinnovata religiosità e di riavvicinamento alla comunità dei credenti.
Il cammino della Croce diventa strumento di Salvezza e di riconciliazione dell'uomo con Dio. La settima stazione è un rifacimento dell'artista Rocco Olivo Castracane.
                                                                                 Alessandro Sabatini

   

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