80 Anniversario della Strage di Corso Umberto IV - "Scopri la bellezza di Villa Santa Maria: il paradiso delle vacanze!"

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"80º Anniversario della Strage di Corso Umberto IV: Villa Santa Maria, 16 novembre 1943"
In un'epoca in cui la memoria storica rischia di scolorire nel tessuto del tempo, emergono storie tragiche che richiedono il giusto riconoscimento. L'Atlante delle stragi nazifasciste, istituito nel 2016 con il sostegno dell'ANPI e dell'INSMLI, è diventato il faro che ha portato alla luce un evento devastante e a lungo dimenticato: la strage di Corso Umberto IV a Villa Santa Maria, avvenuta esattamente 80 anni fa, il 16 novembre 1943.
L'eccidio, descritto dettagliatamente da Nicola Palombaro, rivela il crudele attacco orchestrato da guastatori nazisti, forse supportati da elementi fascisti locali. L'intrusione nel negozio di un orefice, seguita dall'esplosione utilizzata per forzare la cassaforte, ha portato alla tragica morte di Nunzia Sabatini, 38 anni, del figlio Antonio, appena 15 mesi, di Giustino, 11 anni, e di Angelo Marchetti, 15 anni. Oltre alle vittime, altre 7 persone rimasero ferite tra le 18 presenti nella casa sopra il negozio.
Per decenni, il velo del silenzio ha avvolto questo tragico evento a Villa Santa Maria. Solo grazie all'Atlante delle stragi, è emerso un comitato determinato, guidato da Augusta Casagrande di Radio Villa Centrale, che ha lanciato una petizione online indirizzata al Sindaco di Villa Santa Maria. Un'iniziativa che ha raccolto 97 firme, dimostrando un sostegno diffuso sia tra i cittadini locali che tra coloro che vivono altrove.
Le interviste ai parenti delle vittime, le testimonianze toccanti di anziani discendenti e la ricostruzione dei nuclei familiari, guidata da Pasquale Melchiorre, hanno portato alla luce il dolore e l'orrore vissuti in quella terribile notte. Il coinvolgimento dell'ANPI provinciale di Chieti nel 2021 ha reso pubblico questo tragico evento, richiamando discendenti e sopravvissuti da diverse parti d'Italia.
Solo di recente l'Amministrazione comunale si è impegnata a posizionare due targhe commemorative sulle tombe delle vittime, ma la richiesta è di una targa in marmo da affiggere sulle mura del Municipio, simbolo dell'unità di tutti i cittadini.
Quest'anno, l'ANPI, le forze politiche e sindacali democratiche sentono particolarmente il peso di questa giornata. La necessità di coprire la scritta "dux" sulla parete rocciosa, diviene cruciale. La posa di questo gigantograffito, del 1940, era diffuso un po' in tutta Italia dal regime fascista; aveva lo scopo di galvanizzare la popolazione e far credere l'invincibilità del capobanda, come
Aldo Cazzullo definisce Mussolini. Era invece l'inizio della fine del regime stesso e, purtroppo, della distruzione dell'Italia intera.
L'evento, commemorato nell'anniversario, richiama l'attenzione non solo sulla tragedia di quel giorno, ma anche sull'importanza di preservare la memoria storica, affinché tragedie simili non si ripetano mai più.
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