FRANTOI DI VILLAUn vecchio oggetto, quello fotografato nella mia raccolta di cose antiche, che mi ha offerto lo spunto per descrivere un aspetto importante del nostro paese nei secoli scorsi. Per quelli che non lo conoscono, si tratta di un cuneo di quercia, accessorio tipico dei primi frantoi a mano del passato e serviva a tenere in pressione, appuntio come un cuneo, la grande trave di quercia sulle olive da spremere. Lo si può osservare chiaramente dall’altra foto del frantoio ripreso per intero. Il bello è che il cuneo fotografato apparteneva certamente ad un frantoio di Villa, forse al più antico. Perché dovete sapere che a quei tempi in un piccolo paese come il nostro ne funzionavano ben 10 che ora vi descrivo: L’ truappit’ d’ Coccije (nel primo locale a sinistra di Via Roma – ex negozio Nuvola); L’ truappit’ d’ Quirino La Roscia (dopo ambulatorio Castracane) identico a quello ritratto in foto; L’ truappit’ di Enrico Nardizzi (“Paglialong”, presso attuale abitazione Pecce alla Stazione); L’ truappit di Domenico Di Cicco (nei pressi di Donatuccio il fotografo, in piazza); L’ truappit’ d’ Za Vincenza (attuale sede del parrucchiere Niky); L’ truappit’ di Gaetano Colanero (vicino abitazione di Gennarino lo Sparatore); L’truappit’ d’ Liandr (in scesa Valli); L’truappit’ di Giuseppe e Amedeo Saccone (in Via Sangrina “la Strett”); L’ truappit’ d’ Diauardije (in piazza Marconi); L’ truappit d’ Piccius’ (alla Congrega) condotto dalla nonna della suocera di Michele Pavia. Penso, ma non ne sono certo, che le strutture originali e molti dei meccanismi in legno dell’ antico frantoio “La Roscia” (identico a quello della foto), potrebbero ancora essere conservati presso il garage della famiglia Marchetti/Boccagna di fianco a Castracane. A memoria dello scrivente, gli ultimi a funzionare sono stati “Coccije” alla croce, “Liandr” in Scesa Valli e “Paglialong” alla Stazione.
Chissà se qualche discendente dei frantoiani sopra descritti ricordano qualcosa in merito e ci possa confermare o integrare queste notizie storiche.
Comunque dobbiamo registrare come fosse veramente straordinaria la vena imprenditrice dei Villesi nel passato.
Vito PAOLINI