Un personaggio che alcuni villesi più attempati riconosceranno, ma che la maggior parte delle nuove generazioni non possono inquadrare dalle foto che pubblico oggi per ovvi motivi anagrafici. Personalmente lo vedevo praticamente ogni giorno quando passava davanti casa mia per la sua imperdibile passeggiata serale. Passava da solo e sempre si fermava per scambiare quattro chiacchiere con mio nonno parlando dei tempi in cui lui (mio nonno) frequentava la sua casa, o meglio la sua cantina, per aiutarlo a fare il vino. E in quelle occasioni –raccontava sempre mio nonno- teneva praticamente in braccio i suoi figli che sgambettavano nell’ampio scantinato mentre osservavano curiosi le operazioni di vinificazione. Dunque qualcuno di voi avrà capito che sto parlando ancora della famiglia Castracane ed in particolare del Dott. Vincenzo Castracane, padre del nostro amico Don Antonio, in due foto di età diversa. Un uomo d’altri tempi, dicevo, sia per via dell’anagrafe sia per i suoi modi sempre signorili e cordiali verso tutti i cittadini di Villa. Era , infatti, il loro medico prima che lo diventasse suo figlio Antonio che tanto deve aver appreso dal padre in ordine alla professione ed al giuramento di Ippocrate. Dunque la famiglia Castracane ancora e sempre un punto di riferimento per i Villesi, in tempi anche molto difficili, quando Don Vincenzo non mancò di salvare (nel vero senso della parola) anche molti ebrei, come si legge ancora sull’attestato del “Delasem” in bella vista nella sala attesa dell’ambulatorio.
Vito PAOLINI