Villa Santa Maria Patria dei Cuochi e di San Francesco Caracciolo


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CHEF TOWN

RASSEGNA CUOCHI

Villa Santa Maria: chef town
Si, Villa Santa Maria: Chef Town, proprio così, Villa Santa Maria la città dei cuochi!
L’ambizioso progetto è stato presentato dal prof. Rosario Pavia, urbanista, Docente presso la Facoltà d’Architettura di Pescara. A discuterne erano in tanti. A livello scolastico è intervenuto Antonio Di Lello Dirigente dell’Istituto Alberghiero di Villa Santa Maria. Per le Università erano presenti il prof. Nicolantonio D’Orazio delegato del Preside della Facoltà Medicina Chieti, il prof. Carmine Di Ilio e Dino Mastrocola Preside della Facoltà Agraria di Teramo. A livello politico, oltre al sindaco di Villa Santa Maria, Francescopaolo Falconio ed Arturo Scopino, Presidente Comunità Montana Valsangro, il convegno svoltosi durante la XXIX Rassegna dei Cuochi, ha registrato la presenza d’Umberto Aimola, vice presidente, e l’On. Giovanni Di Fonzo Assessore alle attività produttive della Provincia Chieti, Franco Caramanico, Assessore regionale Ambiente della Regione Abruzzo e Maria Rosaria La Morgia Giornalista ed anch’essa Consigliere regionale abruzzese. A livello internazionale il sig. Fabio Fantini, responsabile Alitalia per l’America latina, ha portato il saluto dell’Ambasciatore del Venezuela in Italia., interessato ad una stretta collaborazione con la realtà gastronomica di Villa Santa Maria.
Le conclusioni sono state tratte dal senatore Giuseppe Di Lello.
Come mai si è scomodata tutta questa gente? Per poter gustare qualche buon piatto? O per affrontare problematiche che vanno un po’ oltre il normale tran tran della vita di una tranquilla cittadina delle zone interne dell’Abruzzo? Sotto un tendone traboccante di cittadini, curiosi, visitatori e perché no, amanti della buona tavola, il prof. Rosario Pavia ha illustrato come potrebbe decollare lo sviluppo di Villa Santa Maria, dell’Abruzzo e, forse dell’Italia meridionale, enogastronomicamente parlando. In sintesi, si dovrebbero rendere fruibili i palazzi Castracane e Mosca e l’asilo infantile dismesso (Palazzo Caracciolo). Palazzi con cinquecento anni di storia alle spalle! Tutto ciò è possibile perché i suddetti palazzi sono di proprietà comunale, anche se occorrenti d’interventi di salvaguardia e ristrutturazione.
La storica patria dei cuochi, sede di un importante Istituto alberghiero con più di 500 alunni anno per una popolazione di meno di 1500 anime, può candidarsi ad ospitare una scuola d’alta cucina a livello internazionale. La scuola potrebbe organizzare corsi di cucina residenziali, summer school, incontri e seminari tematici. Alla scuola dovrebbe affiancarsi un ristorante di qualità, afferma il prof. Pavia, in grado di attrarre non solo corsisti, ma una clientela più ampia. Per l’affermazione del progetto occorre prevedere la parallela realizzazione d’adeguate strutture di servizio per l’ospitalità (strutture alberghiere, albergo diffuso, bed and breakfast).
La scuola, sul modello dell’ICIF (Italian Culinari Institute for Foreigners) di Castigliole d’Asti, dovrebbe aprirsi certamente alla preparazione di Master per allievi stranieri. Come sede di un centro d’eccellenza per la cultura culinaria, Villa Santa Maria dovrebbe inserirsi in un circuito di promozione e valorizzazione dei prodotti enogastronomici regionali.
Sono state, naturalmente messe in rilievo le criticità, che dovranno essere attenuate o risolte attraverso una riqualificazione del centro storico. Impatto negativo è la presenza dell’orribile viadotto che attraversa parte del territorio di Villa Santa Maria. Al comitato per l’abbattimento dell’ecomostro, il prof. Pavia ha suggerito alcuni interventi per l’addomesticamento del mostro stesso attraverso eventi artistici, manifestazioni culturali ed interventi d’integrazione paesistica che possono contribuire a riassorbire ed attenuare la violenta settorialità dell’infrastruttura del viadotto. Tra le iniziative, la trasformazione dei pilastri in pareti attrezzate per il free climbing; l’utilizzazione dei piloni come supporto per sistemi fotovoltaici; concorsi di progettazione per artisti e architetti aventi per tema l’integrazione paesistica del viadotto stesso. Questi interventi hanno riscontrato il parere positivo di Valerio Mele, Capo Compartimento dell’ANAS.
Accanto a tutto ciò si dovrebbe sviluppare un Museo del Gusto che potrebbe partire da Villa Santa Maria per espandersi ad altre cittadine simbolo quali Fara San Martino, città della pasta, Tollo, città del vino, Tornareccio, città del miele, Quadri città del tartufo,…
Il progetto è ambizioso ma unico perché, a livello nazionale, c’è l’Università delle Scienze Gastronomiche di Pollenzo, in Piemonte, dello Slow Food, a livello privato, con la risposta dell’Università di Parma a livello pubblico. L’idea da sviluppare segue sempre il filone della cultura della tavola ma con un percorso originale e, se vogliamo, complementare ai primi due. La realizzazione del progetto deve vedere il coinvolgimento di Enti pubblici e qualificati operatori privati del settore. L’ipotesi di una Scuola d’alta cucina va supportata con una rete di relazioni con Associazioni come Slow Food, Gambero Rosso, Alma, con scuole di cucina italiane e straniere, con amministrazioni centrali (Ministero Agricoltura, Ministero Commercio Internazionale), con altre scuole ed associazioni gastronomiche d’altre regioni, con ristoratori affermati di Villa Santa Maria e non (questi potrebbero sostenere operativamente il progetto utilizzando la scuola ristorante come un momento di visibilità e comunicazione).
Si è già all’opera per la costituzione di un gruppo di lavoro, una sorta di task force in grado di mobilitare risorse, conoscenze, sinergie, relazioni istituzionali, rapporti con enti pubblici ed operatori privati.
Per Villa Santa Maria, patria di San Francesco Caracciolo Patrono dei cuochi d’Italia è un progetto miracolosamente possibile!

Candido Calabrese
Villa Santa Maria, 29 ottobre 2007










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